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Doron Hotel Outdoor Sedia

€ 3.770,00
Disponibile
Descrizione

Questa poltrona è stata disegnata nel 1947 da Charlotte Perriand, per la stazione sportiva invernale a Meribel Les Allues e per l'Hotel Doron, uno dei primi chalet-hotel. La progettista francese è stata una delle prime a interessarsi alla relazione tra l’uomo e l’ambiente circostante cercando materiali naturali da integrare nei suoi progetti.

Dettagli
  • Codice Prodotto: 2533T1
  • Colore: Bianco
  • Materiali: Tessuto, Legno
Taglie e misure
  • Lunghezza: 60 cm
    Larghezza: 66 cm
    Altezza: 73 cm
    Altezza seduta: 39 cm
Brand
  • Cassina

    Ultime novità di Cassina durante il Salone del Mobile 2024

    Fondata da Cesare e Umberto Cassina nel 1927 a Meda, Cassina ha introdotto in Italia negli anni '50 il concetto di design industriale, in un modo del tutto innovativo che segna il passaggio dalla produzione artigianale a quella seriale. Con uno spirito di ricerca e innovazione, Cassina unisce la tecnologia a una ricca tradizione artigianale.

    Memoria, ricerca, innovazione. Cassina fonde tradizione con eccellenza produttiva, rigore con passione, unicità con sperimentazione, benessere con sostenibilità. Tra i prodotti iconici e collaborazioni con nuovi brand troviamo classici come le Courbussier, Maralunga e molto altro.

    Scopri tutte le novità e le limited edition di Cassina presentate al Salone del mobile 2024 con tutte le nostre ultime notizie.

Designer
Charlotte Perriand 2020
Charlotte Perriand fa parte a pieno titolo di quell’avanguardia culturale che fin dai primi decenni del ventesimo secolo ha promosso un profondo rinnovamento dei valori estetici, e ha dato vita a una sensibilità propriamente moderna del vivere quotidiano. In questo contesto, il suo contributo specifico si focalizza sugli spazi dell’architettura d’interni, che vengono concepiti come motore di un nuovo modo di abitare, che è tutt’oggi al centro dello stile di vita contemporaneo.Nel campo della storia dell’arredamento del ventesimo secolo, l’avvento della modernità è reso possibile dall’intraprendente audacia di questa vera riformatrice dell’architettura d’interni. Agli inizi del suo percorso professionale è acclamata dalla critica per il suo Bar sotto il tetto, esposto al Salon d’Automne del 1927, interamente costruito in rame nichelato e alluminio anodizzato. Lo stesso anno, a soli ventiquattro anni, comincia una collaborazione decennale con Le Corbusier e Pierre Jeanneret, presso il famoso atelier di 35, rue de Sèvres a Parigi.La sua presenza nell’atelier di Le Corbusier è visibile in tutti gli arredi disegnati con questi e con Pierre Jeanneret: Charlotte Perriand diventa così un caposaldo del progetto di rinnovamento promosso dall’architetto, aggiungendo in particolare una dimensione d’umanità al talvolta freddo razionalismo di Le Corbusier. Nei suoi progetti riesce ad animare gli oggetti fondamentali della quotidianità con nuovi valori estetici: in particolare il suo talento ed intuito nella scoperta e nell’uso di nuovi materiali vengono a manifestarsi in tutta la loro estensione.La collaborazione decennale con Le Corbusier e Pierre Jeanneret e l’esperienza giapponese rappresentano momenti di intensa effervescenza creativa nella vita dell’artista. Durante il suo lungo soggiorno in estremo oriente (‘40-‘46), può rivelarsi appieno il suo talento d’artista, attraverso una reinterpretazione della realtà dell’abitare che mette in risonanza tradizione e modernità: a titolo d’esempio si possono citare gli arredi prodotti con le antiche tecniche di lavorazione del bambù, capaci di esaltare le nuove forme già sperimentate con i tubolari d’acciaio.In seguito la sua attività professionale si concentra su di una serie di allestimenti originali ed equilibrati, commissionati da enti e imprese di primo rango, del calibro di Air France, nonché da diverse istituzioni straniere, a testimonianza di una fama che ha ormai acquisito una dimensione internazionale.Il dato che caratterizza la personalità di Charlotte Perriand è un’onesta fedeltà ai principi di un razionalismo umano e innovatore, che ha saputo mantenere intatto nelle sue opere, di cui si è occupata con passione, anche in prospettiva della loro riedizione nella serie “Cassina I Maestri”.